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Pierangelo Bertoli grazie...
 

 

INTERVISTA A CATERINA CASELLI

 

Cosa la convinse a mettere sotto contratto Bertoli?
   "Fu la canzone Eppure soffia. Ancora oggi è di una potenza unica. Come sanno essere dopo venticinque anni solo i brani scritti grazie ad un momento di grande ispirazione".


Come conobbe Pierangelo?
   "Suo fratello Gianni, che oggi gestisce un famoso ristorante, era il mio batterista. Ma fu Lete, il mio chitarrista, a parlarmi per la prima volta di lui".


Allora Bertoli aveva già inciso due album, con etichette locali, intitolati "Rosso colore dell'amore" e "Roca blues". 
Con lei, grazie a "Eppure soffia", divenne un fenomeno nazionale.

   "Ricordo che facemmo per l'epoca un'operazione davvero fuori dal comune. Spedimmo un nostro dirigente in tutta Italia per convincere le prime radio libere di allora, era il 1976, 
a suonare il disco". 


Quando ha visto per l'ultima volta Bertoli? 
   "Prima delle vacanze. Eravamo stati invitati ad una trasmissione di Rete4 su Sassuolo. Pierangelo stava bene. 
Aveva una faccia bellissima. La sua bella faccia di persona vera. 
Fumava sempre tantissimo. Gli dissi che doveva smettere. 
E lui mi rispose: "Caterina, figurati se rinuncio alle sigarette". Stamattina ho parlato con sua moglie, che è stata per lui una compagna straordinaria. 
Ecco: anche se la vita gli aveva negato tanto, Pierangelo ha avuto la fortuna di avere una famiglia meravigliosa".


Eppure per molti era un uomo duro. Uno che affrontava la vita "a muso duro". 
   "Pierangelo non era duro, ma schietto. Uno che aveva le idee chiare e soprattutto non era mai ambiguo. Diceva quello che pensava senza sconti. Era un uomo battagliero".


Insieme, avete fatto una battaglia non di poco conto: portare m televisione un uomo disabile.
"Nel '76 nessuno voleva far vedere in televisione un uomo in carrozzina. Il primo che invitò Pierangelo in tv fu Maurizio Costanzo a Bontà loro".


Anche negli ultimi anni Bertoli ha sostenuto una dura battaglia: trovare una casa discografica disposta a pubblicare i suoi dischi. Perché le major discografiche l'avevano emarginato?
   "Perché oggettivamente oggi c'è un mercato molto difficile. E molte case discografiche non riescono più a coltivare certi grandi artisti come meriterebbero".


Bertoli è morto a dieci anni esatti di distanza da Auguto Daolio dei Nomadi...
   "Per me è un dolore che si somma, Augusto e Pierangelo erano due voci importanti e libere. Poco copiabili. Possenti e consistenti:per ciò che dicevano e per come cantavano. Erano speciali".

su Avvenire del 27 ottobre 2002

Gigio Rancilio

 

Il testo di Eppure soffia

Ascolta la canzone...Scarica  la canzone

 

 
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